IL POPOLO

Editoriali

I principi cristiani non siano finalizzati solo a un obbiettivo escatologico, ma debbano anche aiutare a elaborare i limiti e le caratteristiche qualificanti di impegno dei cattolici in politica, alla luce dell'Umanesimo Cristiano.
Che l’Europa si preoccupi delle case green mi dà il voltastomaco. Quali case? Quelle che saranno distrutte dai droni di un nemico qualunque se l’Europa non sarà in grado di difendersi? La situazione internazionale è molto delicata, dall’Ucraina al Medio Oriente, dallo Yemen alla Nigeria. Questa è una terza guerra mondiale strisciante. Cosa ci vuole per capirlo? Dov’è la politica, quella vera? Dove sono le strategie? Sulle case green? Troppo poco e quasi inutile. La grassa Europa fa gola a tutti, tranne a se stessa.
I quotidiani trentini hanno dato ampio spazio a un convegno e alla presentazione di un volume curato da due giornalisti circa gli effetti della disparità di attività lavorativa tra uomini e donne. Ho cominciato nel 1965, primo anno di università, a fare le prime ricerche sociologiche su dati e ho continuato con pubblicazioni fino a due anni fa. In materia ho frequentato corsi di statistica e di matematica, compresa quella per le scienze sociali, demografia, tecniche psicometriche, metodologia della ricerca e mi sono perfezionato al Graduate Center della City University di New York sotto lo guida di uno dei migliori metodologi, il prof. Edgar Borgatta. Quando perciò leggo di risultati di indagini ho il costume di valutarne l'attendibilità e invece continuo a leggere come risultati indiscutibili affermazioni che non lo sono.
Gaza: un ritmo incessante di pessime notizie: siamo a 20/22 mila morti, con una popolazione allo stremo. Hamas, nel suo programma politico, vuole distruggere Israele. In cambio, Israele massacra i Palestinesi e vuole cancellare dalla faccia della terra Hamas. I due non si vogliono conoscere, ma si combattono lo stesso. Al buio, senza alcuna strategia. Hamas vuole la distruzione di Israele. Chiaramente, è un obiettivo improponibile. Quindi combatte e uccide per qualcosa d’insensato. Secondo Netanyahu, Hamas deve essere annientata. Gli ostaggi devono essere liberati. Israele non tratta con i terroristi.
Stamane è stata data la notizia della morte di W.Schäuble, storico ministro delle finanze di Angela Merkel. Soprannominato “Zero nero” per la sua concezione - che trova un suo antesignano in Quintino Sella, ministro delle finanze dei primi governi dell’Unità d’Italia(1862-1873)assai rigorista nei conti pubblici, fu inflessibile nell’’applicare la sua formula: “Schwarze null”, appunto “zero nero”, non discostandosi mai nella gestione del bilancio statale dal perseguirne il perfetto equilibrio; consentendo alla Germania un periodo di grande prosperità economica, dopo la riunificazione e la capacità di affrontare con robuste misure la crisi pandemica di questi anni recenti.
L'8 novembre p.v. è convocata la Direzione DC. Certamente uno dei punti che il Segretario porrà all'esame saranno le prossime elezioni europee. In sue dichiarazioni aveva ventilato un accordo con Forza Italia, menzionando la positiva esperienza in Sicilia. Qualcuno in messaggi ha sollevato perplessità. Certamente si tratta di un tema di rilievo. Fino al Congresso di Roma di quest'anno, segreteria Renato Grassi, l'impostazione era quella di cercare collaborazione e unità di presentazione alle elezioni con i vari soggetti politici che, sia pure in modi diversi e a titolo diverso, si richiamano alla tradizione democratico-cristiana e popolare, in ogni caso nell'ambito della famiglia del Partito Popolare Europeo.
Chi, come il sottoscritto, ha impegnato gli ultimi vent’anni di impegno politico nel progetto di ricomposizione politica dell’area cattolico democratica, liberale e cristiano sociale (nella convinzione che all’Italia serva, come nei momenti migliori della sua storia, la presenza di una forza politica ispirata dai valori della dottrina sociale cristiana, erede della migliore tradizione popolare e democratico cristiana), ritiene che, nella condizione attuale del Paese, retto dalla maggioranza di una minoranza dell’elettorato italiano, per costruire un’alternativa alla destra nazionalista e sovranista oggi al potere, serva costruire un’alleanza ampia e articolata di centro sinistra, nella quale sia forte la componente centrale: democratica, popolare, liberale, riformista, euro-atlantista, nella quale possano convivere i principi e i valori dell’umanesimo cristiano, liberale e socialista.
Non si tratta di pietre, bastoni o di frecce. Siamo ancora lontani da una guerra post nucleare. I due monarchi in Siberia discutono di cose serie: razzi, missili, munizioni. Per ammazzare gente. Hanno deciso che i loro colleghi più grandi: terremoto e inondazioni, stanno facendo troppo poco e nei posti sbagliati. Ci penseranno loro a mettere a posto le cose e nei posti giusti. In fondo, per un ucraino, civile o militare che sia, morire per una bomba russa o nordcoreana, praticamente, è lo stesso. Se Putin ha bisogno degli armamenti nordcoreani vuol dire due cose: non glieli danno i Cinesi ed è alle strette con la produzione indigena.
Gli emigranti non sono regolari o irregolari. Che significa regolari? Nulla. Sono economici o politici? Una distinzione troppo sottile per quelli che vengono da regimi dove la gente muore di fame. Sono solo emigranti. Un Paese con quasi 60 milioni di abitanti, dove la popolazione invecchia, non si fanno più figli e l’industria si lamenta perché non trova braccia per lavorare, da un decennio si dibatte tra inutili Consigli europei, polemiche interne dove ci si sbrana sul nulla e l’emergenza. Questo è un Paese che vive nell’emergenza. Almeno da vent’anni.
No, così non va.Questo Paese è impotente, in tutti sensi. Cambiano i governi, si alterna la destra alla sinistra, ma la solfa è sempre la stessa: mancano i soldi, mancano le strutture, difettano le idee e quando ci sono, sono confuse. Siamo sempre all’emergenza e al piagnisteo: l’Europa deve aiutarci. Perché? L’Europa ci aiuta. In sette anni ha organizzato 48 vertici sull’immigrazione. Vi par poco? Di certo organizzarli è costato molto di più di un semplice intervento umanitario in uno dei tanti pseudo Stati africani per alleviare un po’ di miseria.