IL POPOLO
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Chiesa
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In occasione della 50 Settimana Sociale dei Cattolici Italiani il Santo Padre Francesco di è recato a Trieste. Al Centro Congressi “Generali Convention Center" ha rivolto ai presenti il suo discorso. Il Beato Giuseppe Toniolo, che ha dato avvio a questa iniziativa nel 1907, affermava che la democrazia si può definire «quell’ordinamento civile nel quale tutte le forze sociali, giuridiche ed economiche, nella pienezza del loro sviluppo gerarchico, cooperano proporzionalmente al bene comune, rifluendo nell’ultimo risultato a prevalente vantaggio delle classi inferiori». Così diceva Toniolo. Alla luce di questa definizione, è evidente che nel mondo di oggi la democrazia, diciamo la verità, non gode di buona salute. Questo ci interessa e ci preoccupa, perché è in gioco il bene dell’uomo, e niente di ciò che è umano può esserci estraneo.
Il volume offre l'opportunità di trascorrere ogni giorno dell'anno con San Paolo VI, grande Pontefice Romano. Pochi forse oggi ricordano Giovanni Battista Montini, forse per il suo temperamento riservato, timido, austero. Paolo VI, eletto alla Cattedra di Pietro il 21 giugno 1963, ha condotto la Chiesa in un cammino di rinnovamento e di apertura, cercando di riscoprire il fondamento del Vangelo. Quello di Paolo VI fu un pontificato difficile e contestato. Ricordo bene gli attacchi violenti mossi al Santo Padre dopo la pubblicazione della enciclica Humanae Vitae. Il volume ha lo scopo di far conoscere i grandi temi della fede e della vita cristiana sui quali si è pronunciato il Santo Padre Paolo VI e percorre l’anno civile e liturgico attingendo agli insegnamenti pontifici e ai documenti più significativi. È un'occasione per rinnovare l'amore e la gratitudine a colui che è stato Maestro nella fede, nella speranza e nella carità. Insomma: una paginetta per ogni giorno dell’anno in compagnia di San Paolo VI.
Papa Francesco, di fronte ai potenti del mondo rappresentati dai leader del G7ha messo in guardia dal “rischio concreto” di rafforzare i paradigmi tecnocratici e chiede che l’IA non venga applicata ai conflitti armati. Condanneremmo l'umanità a un futuro senza speranza se togliessimo alle persone la capacità di decidere su sé stesse e sulla propria vita, condannandole a dipendere dalle scelte delle macchine.
Pubblichiamo di seguito la nota sul tema dell’autonomia differenziata. Il testo, approvato dal Consiglio Episcopale Permanente il 22 maggio nel corso dei lavori della 79ª Assemblea Generale, raccoglie e fa proprie le preoccupazioni emerse dall’Episcopato italiano.
Il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Maria Zuppi ha aperto i lavori della 79ª Assemblea Generale della CEI che si svolge in Vaticano dal 20 al 23 maggio con una nutrita Introduzione. E’ interessante riferire i due punti che si riferiscono alla realtà del nostro Paese. Il presidente della CEI si è chiesto: “Che cosa possiamo offrire al mondo? La grazia del Risorto, che nel dono dello Spirito diventa segno concreto di comunione! Solo insieme e nella gioia di un “noi” condiviso e riconoscibile, potremo affrontare le tante sfide di oggi. Guardiamo all’Italia con uno sguardo di compassione per preparare il futuro, superando disillusioni, vittimismo, paura e ignoranza”.
Del cardinale Rafael Merry del Val (1865-1930) si è tornato a parlare dopo la biografia che gli ha dedicato il prof. Roberto de Mattei. Pubblicata ai primi di marzo dall’editore Sugarco col titolo “Merry del Val. Il cardinale che servì quattro Papi”, l’opera ha ottenuto nello spazio di due mesi numerose recensioni. La prima di Paolo Mieli, che ha dedicato due pagine al libro, col titolo “I modernisti nel mirino”. Il ruolo di Merry del Val nella condanna del modernismo è stato sottolineato anche dal prof. Gian Maria Vian, già direttore dell’Osservatore Romano...
Pubbichiamo integralmente la Lettera all’Unione Europea del Card. Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI, e di Mons. Mariano Crociata, Presidente della COMECE, in occasione della Giornata dell’Europa 2024 e in vista delle prossime elezioni europee. Ti scriviamo perché abbiamo nel cuore un desiderio: che si rafforzi ciò che rappresenti e ciò che sei, che tutti impariamo a sentirti vicina, amica e non distante o sconosciuta. Ne hai bisogno perché spesso si parla male di te e tanti si scordano quante cose importanti fai! Durante il COVID lo abbiamo visto: solo insieme possiamo affrontare le pandemie. Purtroppo, lo capiamo solo quando siamo sopraffatti dalle necessità, per poi dimenticarlo facilmente! Così, quando pensiamo che possiamo farcela da soli finiamo tutti contro tutti.
Lo studio dettagliato del costante e persino accelerato declino nella pratica della fede cattolica tra gli italiani è stato pubblicato dal professor Luca Diotallevi dell’Università di Roma in un libro intitolato La Messa è sbiadita: Partecipazione ai riti religiosi in Italia dal 1993 al 2019.II sociologo Diotallevi analizza i dati Istat dal 1993 al 2019 che smentiscono l’idea di una “eccezionalità italiana”: nella mancata partecipazione coinvolte sempre più donneL’Italia, tradizionalmente cattolica, affronta un catastrofico crollo della fede, poiché la partecipazione alla messa è scesa precipitosamente al 10% della popolazione. In alcune regioni la percentuale di cattolici praticanti è minima.