IL POPOLO

Politica

Vorrei dire all’amico Scarpino, il PD attuale non è il PCI di Berlinguer, così come la frastagliata realtà dell’area ex DC e popolare risultante dalla diaspora suicida (1993-2025) non è quella del partito unito attorno alla leadership di Aldo Moro. Ecco perché continuo a ritenere che la soluzione più opportuna sia quella di tentare la ricomposizione al centro, restando alternativi alla destra nazionalista e sovranista, ma distinti e distanti dalla sinistra senza identità.
La nota cantante Donatella Rettore, che è di Castelfranco Veneto, ha detto dalla Berlinguer a “È sempre CartaBianca” che Tina Anselmi, sua compaesana, sarebbe stata un ottimo presidente della Repubblica o anche del Consiglio. Invece l’hanno relegata in ruoli impossibili (come la commissione parlamentare sulla P2), tanto che il suo può ben essere considerato – ha detto - “il primo effluvio di femminicidio”. Meno incline al paradosso è Valentina Magrin, la nipote di Tina Anselmi che cura sui social una pagina in sua memoria. Valeria ha trovato un vecchio appunto, privo di data, scritto a mano dalla zia. “Poche parole - osserva-, semplici ma molto attuali”. “Non dobbiamo essere intaccati – così scriveva Tina - da questa mistura del potere senza cultura valoriale ed etica”.
Prima che sia troppo tardi, i Popolari si sveglino, la politica Trumpiana che a molti sorprende altro non è che la manifestazione della destra estrema, la quale, dell’autarchia, ne fa la propria bandiera, sul punto come italiani dovremmo saperne qualcosa, ricordando il lontano, ma non troppo“ventennio”. Non a caso, la politica di estrema destra Americana, in Europa, sostiene le forze estreme di destra, come per esempio in Germania Afde, con l’intento di dividerci ed impoverirci; nel più classico “divide et impera” perché una Europa divisa non fa paura, una Europa unita si.
L’iniziativa di Tempi Nuovi costituisce una tappa importante nel progetto di ricomposizione politica di quanti sono interessati alla difesa e attuazione integrale della Costituzione repubblicana, in un tempo in cui lo stato di diritto a livello internazionale è sottoposto al violento attacco di autoritarismi e autocrazie di diverso conio. Buon lavoro, dunque, e avanti sempre da Liberi e Forti, impegnati, come ci ha insegnato don Lugi Sturzo a servire la politica, che per San Paolo VI era e rimane “ la più alta forma di carità” per noi cristiani.
Antonio Bisaglia a noi giovani della DC polesana insegnò che la politica è lo strumento con cui, in una determinata epoca, si tenta di realizzare il miglior equilibrio tra interessi e valori. Altro insegnamento del mio catecumenato DC fu quello di rispondere, ogni qualvolta si esaminano fatti e documenti politici, alla domanda: a vantaggio di chi? Per che cosa? Sulla base di questi due criteri vorrei tentare di analizzare ciò che sta accadendo tra i diversi partiti, movimenti e gruppi dell’area politica di ispirazione cattolico democratica, liberale e cristiano sociale italiana.
Il voto in Europa dei giorni scorsi che vede la frammentazione della maggioranza e dell’opposizione, mette in chiaro il disagio costante che la politica interna Nazionale vive dopo la fine del sistema proporzionale e quindi della vera politica che si confronta, dialoga, scontra ma anche incontra per un vero e reale progetto di governo.
Con l’allegato comunicato all’ANSA, il sen. Lucio D’Ubaldo annuncia l’adesione dell’associazione dei DC alla manifestazione del 15 marzo prossimo per l’Europa. Plaudiamo a questa decisione degli amici ex parlamentari della DC,che corrisponde alla migliore tradizione politica e culturale delle Democrazia Cristiane europee, i cui esponenti ( Adenauer, De Gasperi, Monnet, Schuman) furono tra i padri fondatori dell’UE. Mi auguro che questa scelta faccia comprendere agli esponenti delle diverse frazioni che, a diverso titolo e legittimità, intendono collegarsi alla DC storica, la necessità di superare la lunga Demodissea dolorosa, che ha caratterizzato il lungo ventennio dopo la fine politica della DC. Esiste la necessità di costruire un centro nuovo della politica italiana: popolare, democratico, liberale, riformista, alternativo alla destra nazionalista e sovranista e distinto e distante dalla sinistra senza identità.
I tempi che stiamo vivendo sono straordinari, fatti storici che ci pongono in una posizione di inesorabile responsabilità. Siamo sull’orlo del baratro, dell’autodistruzione, di una guerra mondiale, di una crisi economica e sociale, valoriale, umana, della persona. I nostri stessi valori più profondi a rischio. La democrazia, la libertà e la civiltà da proteggere e difendere. L’Italia e l’Europa da ricostruire e rafforzare sotto ogni aspetto. Tutto questo non è solo un grave pericolo, ma anche una prova dove i veri Popolari Democratici Cristiani...
Prendo spunto dal pregevole articolo pubblicato su questo giornale, di Ettore Bonalberti: ”La risposta alle destre è nella Costituzione”, per rilevare alcune cruciali considerazioni. Intanto per condividere la premessa di base che pone nella Costituzione il collante e la rotta per una politica coerente che contrasti l’avanzata delle destre.
Viviamo una triste condizione geopolitica con il mondo alla mercè di un dittatore, Putin, condannato” per crimini di guerra e deportazione” e un condannato e pluri inquisito di diversi reati, Trump, salvato dall’immunità presidenziale. Due “Dr Stranamore” pericolosi, ai quali auguriamoci che il buon senso non soccomba al prevalere degli istinti peggiori.