IL POPOLO

Politica

E’ in atto una deriva anticostituzionale senza precedenti da parte di un governo nazionalista e falsamente sovranista, la cui componente centrale, Forza Italia, appare succube della volontà dell’alleato egemone di destra. Dovrebbe partire da questa constatazione elementare la volontà di concorrere alla costruzione di un centro nuovo della politica italiana, incontro delle grandi culture politiche democratiche come quelle dei popolari, liberali, repubblicani e riformisti socialisti. Analogamente, per noi eredi della tradizione democratico cristiana e popolare, dovrebbe essere prioritario l’impegno per un progetto della nostra ricomposizione politica dopo la martoriata e suicida lunga stagione della diaspora democristiana.
si è tenuto venerdì 31 Gennaio, presso Palazzo Giustiniani Baggio della città del Palladio, un seminario di studio su un altro “cavallo di razza” della DC veneta: Antonio Bisaglia, figlio della sua amata terra polesana. Il seminario, coordinato dal prof. Filiberto Agostini, dell’università di Padova, è stato introdotto da una relazione del prof. Leonardo Raito, professore di storia contemporanea dell’Università di Padova e di Ferrara, che ha tracciato le tappe del percorso politico organizzativo del leader rodigino; nel partito, a fianco di Rumor e nel governo del Paese. Iniziative come quelle assunte dagli amici vicentini andrebbero proposte in tutte le realtà italiane, anche utilizzando quanto hanno scritto molti amici nel recente libro: SCUOLA DI DEMOCRAZIA CRISTIANA, oggi disponibile per quanti sono interessati a conoscere le biografie politiche delle donne e degli uomini democratici cristiani dell’Italia.
Nel 2011 su indicazione del compianto On Publio Fiori venni informato della sentenza della suprema Corte di Cassazione, n.25999 del 23.10.2010, secondo cui “ la DC non è mai stata giuridicamente sciolta”, mettendo una parola ferma sulla disputa che si era aperta tra diversi presunti eredi. Nessun erede, perché il de cuius non si era mai giuridicamente estinto. Si aprì una seconda fase di battaglie giuridiche alle quali, con i compianti Silvio Lega e Clelio Darida, Ugo Grippo e Luciano Faraguti, tentammo di porre rimedio con la raccolta firme per l’autoconvocazione del consiglio nazionale storico della DC, al fine di ripristinare politicamente il partito “ mai giuridicamente sciolto”, di cui quel consiglio nazionale rappresentava, a parer nostro, la sola legittima continuità.
Aconfessionale, Laico, d’Ispirazione Cristiana. Non un partito Cattolico ne dei Cattolici ma di Cattolici. Un partito di tutti i Liberi e Forti. Non una stampella di altri per avere seggi, ma un partito autonomo. Sì torni ad essere autonomi e alternativi con una vera e grande proposta politica Popolare e reale, un manifesto di Valori e di Idee, un disegno futuro per il Paese e per L’Europa che sarà. Non si abbia più paura “si gettino via queste stampelle” e si abbia di nuovo il coraggio di tornare a camminare e poi correre uniti pur nella nostra pluralità, in una ritrovata casa comune che sappia di nuovo dare una propria proposta politica alternativa all’attuale.
Ho letto con interesse l’intervista su La Repubblica a Rosi Bindi del 5 gennaio scorso, nella quale l’esponente PD ricorda gli avvenimenti che concorsero alle drammatiche vicende di Moro, Bachelet e di Piersanti Mattarella, quest’ultimo considerato come l’erede predestinato di Moro, continuatore della politica dell’attenzione sino al compimento dell’alternanza alla guida del governo. Rosi Bindi non manca di collegare quegli avvenimenti alla svolta del XIV congresso nazionale della DC, quello del “ preambolo Donat Cattin” su cui abbiamo avuto modo di discutere molte volte all’interno del partito democratico cristiano.
La questione del centro nuovo della politica italiana sta caratterizzando il dibattito tra diverse testate giornalistiche, tra le quali, in maniera particolare, quella de Il Domani d’Italia, diretta dall’On Lucio D’Ubaldo. Con la scomparsa politica della DC e l’avvento della legge elettorale maggioritaria si è andato consolidando un sistema bipartitico forzato, che costringe a scegliere le alleanze a destra o a sinistra, con Fratelli d’Italia e il PD, dominus nel dare e controllare le carte, indisponibili a cedere a quel sistema elettorale proporzionale che i padri costituenti avevano posto alla base del sistema su cui si fonda la nostra repubblica parlamentare.
È lapalissiano constatare che, permanendo l’attuale legge elettorale del rosatellum, il bipolarismo imperfetto continuerà a imperversare, rendendo assai ardua la possibilità di costruzione del centro nuovo della politica italiana. Un progetto che, per potersi realizzare, necessiterebbe, come nella migliore storia della repubblica, il ritorno alla legge proporzionale; quella voluta dai padri costituenti nel loro disegno ordinato di repubblica parlamentare. Ottimo terreno saranno le prossime elezioni comunali, provinciali e regionali, dove sono vigenti leggi elettorali di tipo proporzionale, che potrebbero favorire il processo di aggregazione. Si potrebbe così non solo permettere l’elezione di candidati nei consigli comunali, provinciali e regionali, ma, pure, una selezione democratica di una nuova classe dirigente...
Luciano Faraguti nacque a Riva del Golfo - La Spezia il 26 agosto 1937. Morì a Genova l'11 marzo 2018. Fu eletto Deputato della Repubblica Italiana nelle Legislature VIII, IX, X e XI. E' stato sottosegretario al Turismo e Spettacolo nei Governi Craxi I e II e nel Governo Fanfani VI. Fu un tenace e convinto formatore presso la Scuola di Formazione Politica della DC, dove preparò molti e qualificati giovani provenienti dal mondo cattolico. Fu tra i più convinti DC non pentiti ad auspicare il rilancio della Democrazia Cristiana dopo la sentenza della Corte di Cassazione del 23 dicembre 2010, che dichiarò la DC mai estinta.
Enrico Medi nacque a Porto Recanati il 26 aprile 1011. È stato Deputato all’Assemblea Costituente dal 1946 al 1948. Deputato della Repubblica Italiana nella prima Legislatura.Diventa Presidente dell’istituto Nazionale di Geofisica e Vice Presidente dell’EURATOM, fu richiamato alla politica da papa Montini, nel 1971 fu primo degli eletti al Consiglio Comunale di Roma con 75.000 preferenze. Ritornò alla Camera dei Deputati nella VI Legislatura dal 1972 al 1974 quando sopraggiunse il decesso dopo una lunga malattia. Oltre a essere stato un genio della scienza, ebbe spiccate doti di scrittore e di oratore che, con slanci mistici, sentimenti di poeta e con l’entusiasmo dell’apostolo, attirò folle di ascoltatori e seguaci. Il 23 maggio 2024, il Santo Padre Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Enrico Medi.
Franca Falcucci nacque a Roma il 22 marzo 1926, dove morì il 4 settembre 2014. Senatrice della Repubblica nelle Legislature V,VI,VII, VIII, IX e X. Nel 1982, diventò la prima donna a ricoprire la carica di Ministro della Pubblica Istruzione e fu titolare del dicastero di Viale Trastevere per i Governi Fanfani V, Craxi I e II e Fanfani VI dal 1° dicembre 1982 al 28 luglio 1987. Prima di essere nominata ministro, è stata presidente della commissione che ha redatto, nel 1975, un documento fondamentale per la storia recente dell’istruzione italiana: quello per l’inclusione scolastica dei ragazzi con disabilità. A Franca Falcucci, come ministro della Pubblica Istruzione, si deve tra l’altro la riforma (dopo 30 anni) dei programmi della scuola elementare varata nel 1985