Campane a morto
Un secolo di lotte sanguinose, di sopraffazioni e violenze in quella che chiamiamo Terrasanta ed è, invece, una terra maledetta. Quindici mesi di guerra atroce, il territorio di Gaza pieno di macerie, 47.000 palestinesi e almeno un migliaio di Israeliani morti. Ora c’è l’armistizio. Attenzione, però breve, quaranta giorni. Poi si vedrà. La gente esulta nelle piazze. Che strano, Israeliani e Palestinesi hanno le stesse reazioni: piangono i morti, sono felici per la pace. Nelle piazze ballano, a Tel Aviv come a Gaza. Forse sono uguali, ma non se ne sono mai accorti. Che peccato! Comincia la tregua. Non è la prima e non sarà neppure l’ultima. Cessano di sparare le armi. Per quanto tempo? Nessuno se lo chiede. Pensare che sia finita è un’illusione. In quel poco di cristiano che è rimasto in Palestina, suonano le campane. Oggi è festa, perché tacciono le armi, ma suonano a morte. La guerra è stupida perché inutile ed è un oltraggio all’umanità.