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Economia
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Il tema dell’iniquità fiscale ha rappresentato uno dei motivi del mio interesse giovanile per la politica. A 16 anni volli approfondire la questione del come pagano le tasse gli italiani. Trovavo anacronistico che in quegli anni si continuasse un sistema di prelievo fiscale non molto diverso da quello in uso nel Regno dei Borboni. Al posto degli antichi gabellieri del Re si erano sostituiti i datori di lavoro, le ricevitorie dei monopoli di stato e, soprattutto, progressivamente sempre più incidenti, i gestori delle pompe di benzina. Erano e lo sono tuttora i nuovi gabellieri permanenti dello Stato sovrano.
Il cambiamento d’epoca che con sempre maggior forza si annuncia, non potrà prescindere da una profonda metamorfosi del sistema economico attualmente dominante. Potrebbe, anzi, proprio cominciare da una rapida e radicale trasformazione della sua architettura, intesa come Chi (Modalità economica) gestisce Cosa (bene o servizio) e in che Misura. Le considerazioni sotto riportate, e soprattutto i suggerimenti conseguenti, sono indirizzati a chi intende entrare nell’agone politico con l’intento di orientare l’incipiente cambiamento epocale in un senso favorevole all’Uomo e alla Natura.
Per Federico Carli, presidente dell'Associazione Guido Carli, "la soluzione al tema del debito sta nel ritorno alla crescita". Trecentosettemila miliardi di debiti contratti dall’economia mondiale. Governi, banche, famiglie e imprese. Nessuno escluso. Tutti hanno contribuito ad aumentare il passivo di 100 mila miliari rispetto ai livelli di dieci anni fa. Il dato è stato svelato nel rapporto trimestrale Global Debt Monitor dall’International Institute of Finance (Iif), anticipato dal Sole24Ore.
All’indomani della seconda guerra mondiale e con l’affermazione politica dei blocchi, da una parte il mondo comunista con le sue articolazioni (URSS [Stalin, Krusciov e successivi] - Maoismo – Titoismo – Hoxhaismo – Castrismo – Guevarismo – e le varianti asiatiche della Corea del Nord, Laos, Vietnam e quelle africane) e dall’altra il blocco occidentale, con l’inclusione del Giappone e con l’attenzione verso l’India come “la più grande democrazia del mondo” dopo l’indipendenza e, dopo il 1960, e l’inclusione di molti Paesi dell’Africa, il confronto non si misurava soltanto sulla politica o sull’economia o sulla ricerca scientifica o sulla potenza militare, ma anche sulla cultura della democrazia o sulle due culture della democrazia, che comunque esercitavano una influenza reciproca in un regime di competizione perenne.
Ho letto con interesse l’articolo di Lucio D’Ubaldo pubblicato l’8 Maggio su “Il Domani d’Italia” relativo al caso Moro (“La verità sul caso Moro scuote la coscienza della nazione”). Credo sia giunto il tempo di considerare le questioni economiche che concorsero in maniera, io credo, decisiva a quell’azione eversiva di “attacco al cuore dello Stato”. Aldo Moro, infatti, stava ledendo con la sua zione politica gli interessi delle grandi famiglie luterane di origine tedesco orientali (Rothshild/ Rockfeller/J.P. Morgan) di cui Kissinger è membro e rappresentante....
Ho avuto tempo fa il piacere di essere ospite a Orlando Florida di uno dei maggiori economisti americani il Ph dr. Fishkind con il quale abbiamo parlato di politica italiana e internazionale, dell’euro, di rapporti USA-Italia e della stessa Inteligence. Una persona colta, pacata di alto livello, grande gentiluomo. Abbiamo avuto una splendida conviviale e sono stato accolto con una cortesia insospettabile.
Questa volta l’articolo sarà criptico e per specialisti. Sono uso dire che chi ha poco da scrivere ha molto da dire. La crisi bancaria svizzera dimostra quanto sia inutile un eventuale intervento del MES. Finalmente lo si è capito dopo che sono anni che il sottoscritto lo va dicendo.
Sappiamo tutti le problematiche delle varie Finanziarie che si succedono comprese polemiche tra governo e opposizione. Mi ricordano tanto i piani Quinquennali della ex URSS. Or dunque, il presidente americano Carter introdusse al tempo con attuale vigenza la gestione di numerosi stati federali in zero base budget e attualmente in Europa viene usato dal Belgio. L’economia non va più in scala e i vecchi budget con i vari punti di pareggio possono trovare posto solo in soffitta.
Sant’Agostino, cultore e ideatore della semiologia ha segnato con i suoi trattati un pezzo di storia della Santa Chiesa e non solo. Perché dico ciò nel testo e contesto del titolo di oggi? Or dunque: gli appassionati di numismatica già sanno la patria storia che precedette il suddetto conio. Lasciamo quindi un velo di mistero, che sempre stimola il lettore curioso a ricercare la verità.
Come profondi cultori del pensiero del grande filosofo Jacques Maritain non potevamo, in un momento storico cosi particolare per la nostra Nazione, non tirare fuori dal cassetto del nostro sapere in suo magistrale pensiero. Il dramma che stiamo vivendo nel Paese prende le mosse proprio dalla mancanza di scuole politiche non partitiche. Unica che sappia è a Palermo tenuta dai Padri gesuiti e da dove sono usciti fior di statisti delle prima Repubblica. Solo la cultura, la conoscenza, il sapere possono riportare pacificazione nel nostro martoriato Paese. L’attuale ignoranza politica serba in sé la scintilla della violenza verbale e fisica alla quale tutti assistiamo.