Diavolo d'un Fogazzaro! Le critiche dell’Unità Cattolica (1911)
Un pio comitato napoletano ne sollecitava l’intervento contro il “confusionismo attuale creato da certi giornali”. Così don Alessandro Cavallanti, direttore dell’Unità Cattolica, nel 1911 prese carta e penna contro Antonio Fogazzaro, scrittore – citava – di cui “si fanno bandiera certi cattolici dalla coscienza prismatica”, rilevando che tutti i suoi romanzi (in cui spesso c’è “l’uomo che vuol fare il riformatore religioso”) sono pericolosissimi, specie per la gioventù. Non si salva nemmeno Piccolo mondo antico, che pure “è forse il romanzo più discretamente riuscito fra i tanti del Fogazzaro”. Naturalmente non si salva Il Santo, di cui scrisse (mettendone in guardia) il padre gesuita Cerasoli, mentre per il Berico esso è un miscuglio di rosminianesimo, americanismo, scuola larga e murrismo. Del resto, il senatore vicentino era un discepolo entusiasta di Rosmini, “per le sue origini di famiglia – tiene a precisare don Cavallanti – e non certo per profondi studi”.