A una lettera coraggiosamente provocatoria di Cirino Pomicino pubblicata oggi sul Corriere risponde Aldo Cazzullo.
Pensavo di leggere un romanzo e di essere in confusione. Poi l’irritazione è scemata. È bastato rimettere le cose a posto.
Mi sono convinto che Cazzullo ha sbagliato le stagioni non quelle meteo, ma quelle politiche.
Non ha saputo distinguere tra il Fanfani, ministro di De Gasperi dell’età del centrismo con il Fanfani del centro sinistra, dimenticando perfino Aldo Moro, protagonista assoluto degli anni sessanta.
Si finisce per confondere le idee dei più giovani se il piano casa di Fanfani non si colloca nell’azione dei governi De Gasperi e se la nazionalizzazione dell’Enel non si inserisce nell’accordo di centro sinistra così come le riforme sulla scuola.
Il tentativo maldestro di Cazzullo di ridurre una grande opera infrastrutturale come l’autostrada del sole, esempio virtuoso e anticipatore di financial project, a vicenda di clientelismo elettorale fa sorridere. Basta guardare la cartina geografica per rendersi conto che il tracciato della vecchia Cassia non era idoneo alla nuova infrastruttura. E il tracciato dell’alta velocità con fermata ad Arezzo, non è forse parallelo all’autosole senza che Fanfani abbia potuto intervenire per la sua Arezzo?
Si dimentica la democrazia interna, le regole statutarie della Dc, il congresso di Napoli, il tradimento degli alleati sulla legge elettorale dopo avere perseguito la politica delle alleanze, la nuova linea politica congressuale.
Si finisce di evitare ogni approfondimento sul dossettismo e sulla diffusione e penetrazione di Cronache Sociali.
E come dimenticare il carteggio tra Sturzo e De Gasperi con le preoccupazioni del 26 agosto del 1954 sui rischi per l’unità del Partito e per la instabilità di governo! Del resto già richiamato nella intervista al Messaggero del 1952 allo “ Stato forte”sulla “democrazia protetta”. Avrebbero potuto aiutare le letture dei diari di Nenni e l’intervista di La Malfa.
La storia della Dc è più complessa delle semplificazioni Cazzulliane.
Purtroppo ci accorgiamo come manchino le basi culturali per capire la Storia!
Possono essere di conforto le parole di Giovanni Spadolini, laico, storico e giornalista che da Presidente del Consiglio scrisse: “oggi più che mai l’insegnamento che De Gasperi seppe trasmetterci e l’esempio che riuscì a dare alla nostra classe politica ci rende responsabili di fronte al paese; l’attaccamento alle Istituzioni, il senso dello Stato, il rispetto di ogni ideologia, l’accettazione di diverse esperienze che distinsero la sua opera, devono farci meditare ed indicarci la via da seguire”.