Publio Fiori, figura storica della politica italiana, è nato a Roma 25 marzo 1938, e vi è morto il 16 luglio 2024 all’età di 86 anni. Laureato in giurisprudenza, ha intrapreso una lunga e variegata carriera politica, ricoprendo ruoli di grande responsabilità e prestigio.

Gli inizi nella Democrazia Cristiana

La carriera politica di Publio Fiori è iniziata all’interno della Democrazia Cristiana (DC), partito nel quale ha militato fino al 1993. Fu eletto per la prima volta alla Camera nel 1976.

Il 2 novembre 1977 un gruppo di fuoco delle Brigate Rosse gli tese un agguato sotto la propria abitazione ferendolo da colpi di arma da fuoco e lasciandolo gravemente ferito. Nonostante le gravi ferite, Fiori è riuscito a riprendersi e a continuare il suo impegno politico.

Fiori fu più volte parlamentare. È stato vicepresidente della Camera dei deputati; nel 1992 fu sottosegretario al Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni nel I Governo Amato: fu sottosegretario alla Sanità nel governo Ciampi e, infine, ministro dei trasporti e della navigazione del primo governo Berlusconi. 

Fiori ha rappresentato una figura complessa e determinata della politica italiana, attraversando diverse fasi con l’obiettivo di mantenere vivi i valori cristiano-democratici. La sua carriera testimonia l’evoluzione e le trasformazioni della politica italiana degli ultimi decenni, offrendo un esempio di resilienza e dedizione.

Da DC ad Alleanza Nazionale

Nel 1993, in disaccordo con l’apertura della DC verso la sinistra, decise di abbandonare il partito. Si unì al Movimento Sociale Italiano contribuendo alla sua trasformazione in Alleanza Nazionale (AN).

Nel 1995, con la svolta di Fiuggi, è stato tra i fondatori di AN concludendo la permanenza in Alleanza Nazionale nel 2005 a causa di divergenze con il leader Gianfranco Fini.

Il ritorno al Centrismo, la nascita di Rifondazione DC e il progetto della Federazione Democristiana

Successivamente, si è unito alla Democrazia Cristiana per le Autonomie, diventandone presidente. Qui, ha promosso un ritorno ai valori neodemocristiani, sottolineando l’importanza di un centro politico che riscoprisse valori tradizionali e autonomisti.

Nel 2006, in un contesto politico incerto, Fiori ha fondato Rifondazione DC, diventandone segretario nazionale cercando di creare un’alternativa centrista al bipolarismo politico dominante.

Nel 2007 Publio Fiori dette origine con i Popolari UDEUR e altri Pizza alla Federazione Democristiana. L’obiettivo era quello di costruire un polo di centro di ispirazione democristiana e presentare liste unitarie alle elezioni europee del 2009.

La sentenza n. 25999 del 23.12.2010 della Corte di Cassazione

Publio Fiori fu tra i primi, se non il primo, a prendere atto e diffondere la sentenza della Corte di Cassazione n. 25999 del 23.12.2010 secondo cui "la DC non è mai stata giuridicamente sciolta" per un errore di procedura. Nella primavera del 2011, informò Ettore Bonalberti e Silvio Lega e con altri amici DC promossero la raccolta firme per l’auto convocazione del Consiglio nazionale della DC, come previsto dallo statuto del partito 1992.

Fiori ha lasciato un segno significativo nella storia politica del paese grazie al suo impegno e alla sua dedizione.

Con la scomparsa di Publio Fiori, l’Italia perde una figura di rilievo che ha sempre cercato di mantenere sempre fermi i valori cristiano-democratici.

La sua vita e la sua carriera rimarranno un esempio di dedizione e resilienza nella storia politica del Paese.

 

Teofilo