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Il segretario politico della DC Trentina, ingegner Vito Bertè, invita gli iscritti ad attivarsi con i propri contatti e con le modalità più opportune, innanzitutto ravvivando i rapporti ed informando dell’attività in corso sia a livello nazionale che locale e delle prospettive di crescita, invitando inoltre ciascuno a fornire un proprio contributo e sostegno, eventualmente anche con l’iscrizione al partito. “Sono molteplici – rileva - le persone con cui si sono avuti rapporti nel corso degli anni, poi interrottisi per le più varie ragioni, che in molti casi non dovrebbe essere difficile riuscire a recuperare; ciascuno è invitato pertanto a fare mente locale sulle persone con cui potersi attivare e mettere a punto un proprio piano di azione, meglio se continuativo anche se limitato nell’impegno”.

Circa la situazione politica nazionale Bertè fa presente che è in corso la raccolta firme di sottoscrizione online della proposta di legge per la reintroduzione delle preferenze alle elezioni politiche. “Come noto – osserva - l’attuale legge demanda praticamente ai leaders nazionali la scelta dei nominativi da proporre alle elezioni, lasciando agli elettori solamente il voto di lista vincolato a quello della coalizione, con un grave vulnus democratico”. Il segretario segnala altresì la necessità di una maggiore visibilità sulle principali questioni al centro del dibattito, come ad esempio lo jus scholae; su questo come su altri temi si potrebbe rimediare in parte con una sinergia con gli amici veneti. C’è anche un problema di scarsità di informazioni in arrivo dalla Segreteria nazionale.

Tra le varie questioni all’attenzione dell’opinione pubblica emergono le due proposte di riforma costituzionale: quella sull’autonomia differenziata e quella sul premierato. Se sulla seconda la posizione di netta contrarietà della DC trentina appare del tutto scontata, la questione dell’autonomia differenziata sembra più controversa. In linea di principio è condivisibile, come espresso anche dal senatore Renzo Gubert in una lettera ai giornali, ma a livello centrale il partito pare aver assunto una posizione di netta contrarietà. Restano da capire le implicazioni per l’autonomia speciale trentina.

Si ventila quindi la possibilità di tenere un incontro con la DC veneta, anche nella prospettiva di assumere una posizione condivisa su temi di interesse comune, come la diga del Vanoi, il completamento dell’ A31 e la linea ferroviaria della Valsugana. “In merito alla diga del Vanoi – assicura Bertè - i contatti che ne sono seguiti sono risultati molto utili per capire come anche in Veneto l’opera venga ritenuta superflua, diversamente da come emerga dalla stampa trentina. Anche a riguardo della ferrovia della Valsugana ci sono state interlocuzioni importanti, in merito all’elettrificazione decisa a livello trentino, di cui gli amici veneti parevano non essere informati. Il completamento dell’A31 è forse la questione più rilevante e controversa, che andrà seguita con attenzione, probabilmente per parecchio tempo”.

Nel maggio del prossimo anno si terranno le elezioni nella maggior parte dei Comuni trentini, tra cui il Comune capoluogo. Quale la posizione della DC? “Si ritiene opportuno – è la sintetica risposta del segretario - riattivare i contatti con UDC e Noi moderati”.

 

Ruggero Morghen