Luciano Faraguti nacque a Riva del Golfo - La Spezia il 26 agosto 1937. Morì a Genova l'11 marzo 2018.
Iniziò l’attività politica da studente all’Università di Pisa come rappresentante dell’Intesa, organizzazione studentesca di ispirazione cattolica.
Le sue indubbie e riconosciute capacità lo portarono a ricoprire la posizione apicale dell’Interfacoltà, l'organo esecutivo unitario studentesco.
In quegli anni Luciano Faraguti conobbe Aldo Moro, dal quale fu scelto a far parte della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana in rappresentanza del Movimento Giovanile.
Da qui prese avvio una lunga e prestigiosa carriera che lo vide Presidente della Cassa Marittima Tirrenica nel 1969, Consigliere regionale nel 1975, Parlamentare della Repubblica dal 1979 al 1994, Sottosegretario di Stato dal 1983 al 1987 nei due governi Craxi e nell'esecutivo guidato dal Presidente Amintore Fanfani dal 1987 fino al termine della legislatura.
Molto legato alla sua città natale, Luciano Faraguti fu tra i fautori dello sviluppo del porto commerciale di La Spezia e dell'arrivo in città del patron di Contship, Angelo Ravano.
Esponente di “Forze nuove”, corrente politica della sinistra sociale della Democrazia Cristiana che faceva capo a Carlo Donat Cattin, Luciano Faraguti seppe mettere la sua intelligenza al servizio di quella straordinaria scuola di formazione politica che era la Democrazia Cristiana.
Tra i suoi allievi più meritevoli spiccano Egidio Banti, già Consigliere regionale e Parlamentare, attuale Sindaco di Maissana, comune spezzino in Val di Vara; Luigi Merlo, per anni presidente dell’Autorità portuale di Genova, oggi Direttore dei Rapporti istituzionali per l’Italia del gruppo Msc, Presidente di Federlogistica e membro del board di Assarmatori.
Luciano Faraguti ha da sempre creduto nel primato della politica e a questa ha dedicato il meglio di sé.
Parafrasando Don Luigi Sturzo, Luciano aveva il volto dei tanti "uomini liberi e forti", capaci di dare un contributo importante, decisivo nell'Italia della ricostruzione, portando il paese ad una dimensione di equilibrio, progresso e benessere impensabili all'indomani della ritrovata libertà post-bellica.
Il percorso umano e di responsabilità civile di Luciano Faraguti ha come cifra coerente l'azione e la riflessione sul tema del lavoro, inteso come espressione della realizzazione e della dignità dell'uomo, che passa attraverso un'endiadi perfetta tra la Dottrina Sociale della Chiesa e la tradizione laica del pensiero sociale cattolico, mai clericale e sempre capace di dialogare.
Anche dopo il 1994 e fino alla sua dipartita terrena, Luciano Faraguti ha continuato a testimoniare come la tradizione e la cultura del cattolicesimo sociale mantengano intatta la loro straordinaria attualità.
I partiti vanno certamente storicizzati ma i valori non si possono cancellare.
In questo risiede l'eredità preziosa dell'amatissimo e mai dimenticato Luciano Faraguti.
GL Buccilli