Vito Lattanzio, nato a Bari il 31 Ottobre 1926 e deceduto il 31 Ottobre 2010, si era laureato in Medicina e Chirurgia, un Medico Chirurgo ben presto prestato alla Politica, la sua inclinazione. Deputato al Parlamento, ininterrottamente, dal 1958 (III legislatura) al 1994 (XII Legislatura), Ha ricoperto numerosi incarichi di Governo: Ministro cinque volte, e Sottosegretario; è stato vicepresidente della Camera dei Deputati per due legislature, tra il 1983 e 1988. Nella Dc è stato anche componente della Direzione Nazionale e Responsabile della Politica Estera. È stato, in Puglia, uno dei Politici di massimo riferimento della Dc, ancora di più dopo la morte di Aldo Moro. 

  • Il rapporto umano con la gente di Puglia: i suoi elettori.

Una prova che Lattanzio era vicino alla gente è nel ricordo  dei weekend, quando Vito Lattanzio tornava a Bari da Roma, davanti alla sua segreteria politica in via Fratelli Rosselli, al suo uscio si infoltivano impressionanti code di “postulanti”. Lattanzio ascoltava, con attenzione non formale, tutti, sempre, uno per uno: “Vedrò di fare quello che posso”. La Segretaria di turno, annotava e prendeva appunti per tenere aggiornate le richieste che erano uno “specchio dei bisogni e delle esigenze sociali di quel tempo”. 

  • Visione comune della Società e Collaboratori

A Vito Lattanzio, mi ha unito a lui una comunanza di principi ideali di Umanesimo cristiano e di sensibilità che è stata segnata da un lungo rapporto di amicizia profondo che non è stato mai scalfito durante l’impegno comune di realizzare le nostre scelte politiche con la Dc per il miglioramento del Bene Comune della gente di Puglia e dell’intero Paese. Una Visione comune: eravamo contrari all’idea di Stato padrone, e dei Cittadini sudditi, ma avevamo e continuo ad avere una Visione che vede lo Stato come regolatore dei processi con l’affermazione dei principi di sussidiarietà, di lasciare ai cittadini la libertà d’intraprendere e di operare in un mercato libero che si è andato globalizzando, senza più barriere con servizi commerciali in internet in tutto il mondo. Lattanzio si circondava di persone molto competenti con valori etici: trasparenza e lealtà. Chi voleva impegnarsi in Politica doveva prima “fare la gavetta”: Circoscrizione, Comune, Provincia, Regione per poi essere candidabile alle Elezioni in Parlamento. Lattanzio capiva subito se qualcuno non partecipava al Gruppo politico per “Servire la Politica e non per servirsi della politica” come ammonisce ancora Don Luigi Sturzo dopo il suo Appello ai Liberi e Forti di 104 anni fa! Purtroppo, nell’era digitale non c’è più il rapporto diretto tra la gente e il Politico che, quindi, non ha più il “polso della situazione del territorio che rappresenta” e spesso le scelte dei Collaboratori non premiano competenza, merito e valori della persona. 

  • Lattanzio e Moro, i più votati in Puglia: una famosa rivalità nella Dc.

Lattanzio e Moro erano due autentici Democristiani e quindi si consideravano, prima di tutto già Amici; sul piano personale si rispettavano sia in pubblico, sia in privato, ma la cronaca politica, per aumentare l’interesse della gente, aveva l’abitudine di amplificare le loro differenze sulle scelte politiche. Erano due Persone con alti Valori etici e Cristiani, due grandi Servitori per la Politica. 

  • Il rispetto da parte dei Politici avversari.

Se rileggessimo le cronache politiche di qualche decennio fa, scopriremmo che Vito Lattanzio, era rispettato dai suoi avversari politici sia di Sinistra, sia di Destra e oggi, nel 2024 il Sen. La Russa, Presidente del Senato della Repubblica, così scriveva, da Ministro della Difesa del Governo Berlusconi, nel giorno della scomparsa: Vito Lattanzio ha lasciato un segno profondo nella storia delle istituzioni democratiche del nostro Paese e in tutti noi un ricordo indelebile quale uomo politico e di cultura di altissimo spessore al servizio della Repubblica” . 

  • La concretezza politica che veniva attribuita a Lattanzio

Vito Lattanzio, nell’esercizio del suo potere istituzionale, s’interessava, in prima persona, con proposte di Legge che interessavano più Regioni interessate, come è ampiamente documentate negli atti delle attività parlamentari di Vito Lattanzio.

Tra i suoi numerosi interventi ci sono le iniziative di legge per fare fronte alle istanze e bisogni della Regione Puglia. A tale riguardo, ricordo, in primis, il suo impegno per la Sanità: lo sviluppo concreto del Policlinico di Bari, con la sua azione politica di promozione per ottenere significativi investimenti per le infrastrutture, le tecnologie e il personale. Lattanzio è intervenuto anche in altri settori, in particolare l’Agricoltura che conosceva essendo stato Presidente della grande organizzazione Coldiretti.

  • Lo scandalo della fuga di Herbert Kappler dal Policlinico militare del Celio, a Roma.

Vito Lattanzio, resta, nell'immaginario collettivo, il Ministro della Difesa che, nel 1977, si dimise, un mese dopo la fuga del criminale di guerra nazista.  Affermo quanto già la storia ha confermato: Vito Lattanzio, Ministro della Difesa non c’entrava nulla con quella fuga, ma si assunse la responsabilità politica e si dimise. A conferma del suo operato che fu da tutti considerato trasparente, nella ricomposizione del Governo, l’on. Lattanzio, fu nominato alla guida del Ministero dei Trasporti e della Marina Mercantile che a quell’epoca erano Ministeri divisi, mentre oggi sono stati accorpati. 

  • Anni ’90: Mani Pulite e Tangentopoli

Negli anni ’90 nel clima di Mani Pulite scoppiò nella Regione Puglia l’inchiesta denominata “Speranza”. Vito Latanzio e Rino Formica condivisero la sorte di quell’inchiesta. Titoloni sui giornali, TG nazionali e regionali, grande clamore, ma dopo 14 anni di processi, veleni in corpo, i due Politici, travolti dai mass media nella polvere, furono assolti nel dicembre del 2009, perché «Il fatto non sussiste». Per entrambi gli accusati fu certamente meglio saperlo da vivi che da morti. Fu un processo devastante per la politica per poi concludersi nel nulla: tutti innocenti tranne uno che avrebbe fatto associazione a delinquere con sé stesso. 

I tanti cittadini che sono stati abbagliati dalla furia giacobina del Pool di Mani Pulite che ha cancellato un’intera classe dirigente politica della Dc e del PSI dovrebbero riavvolgere il nastro del film di Tangentopoli eliminando dalla loro memoria una falsa verità sulla Politica degli anni’90.

  • La Verità storica per costruire la Polis nel prossimo Futuro

La Politica è stata negli ultimi decenni bersaglio di ironie. Occorre  tramandare la Verità storica alla maggioranza dei Cittadini, che anche per la vicenda di Mani Pulite/Tangentopoli si sono allontanati dalla Politica. Inoltre è necessario comunicare, soprattutto  alle giovani generazioni, che con la nascita della Repubblica Italiana, dopo la II^ Guerra mondiale, la Democrazia Cristiana ha avuto degli innegabili meriti per avere contribuito in modo determinante alla Ricostruzione del Paese.

 

Giovanni Copertino