Franco Foschi è stato un importante esponente della sinistra sociale della Democrazia Cristiana, la celebre corrente guidata a livello nazionale da Carlo Donat-Cattin. Deputato della Dc dal 1968 al 1994, Foschi ha ricoperto gli incarichi di Sottosegretario al Lavoro, alla Sanità e agli Esteri e di Ministro del Lavoro durante i governi Cossiga ll e Forlani. Un uomo integerrimo ed espressione di quella generazione - Foschi nasce a Recanati nel 1931 e muore ad Ancona nel 2007 - di cattolici impegnati in politica che hanno percorso l’intero curriculum politico partendo dall’Amministrazione Comunale. E Foschi, infatti, fu Sindaco della sua città natale dal 1960 al 1970.

Insomma, Foschi appartiene ad una generazione che ha fatto dell’impegno politico una sorta di vocazione laica a servizio degli altri e, di conseguenza, hanno dedicato l’intera vita a questa missione pubblica. Ed è proprio alla luce di questo percorso politico e culturale concreto che l’incidente della iscrizione alla loggia massonica P2 fu semplicemente devastante per Foschi e anche per la sua comunità̀ politica. Anche se va pur detto che Foschi dichiarò ripetutamente di essere estraneo alla loggia medesima e il suo nome, del resto, non comparve mai nelle molte vicende legate alla loggia P2.

Ma, al di là di questa spiacevole vicenda che comunque segnò la sua esperienza politica ed umana, non si può̀ non sottolineare che Foschi ha sempre rappresentato nella sua lunga e feconda attività̀ politica e pubblica una forte e convita adesione ai valori e ai principi del cattolicesimo sociale italiano.

Un faro che ha sempre illuminato il suo percorso politico e che ha segnato i suoi vari passaggi nelle istituzioni. Tanto in quelle locali quanto a livello nazionali. E questo perché̀ la difesa e la promozione dei ceti popolari, e nello specifico dei lavoratori, da un lato e la centralità̀ della politica sociale nella legislazione nazionale dall’altro sono sempre stati gli elementi nevralgici che hanno accompagnato la sua intensa militanza. E questa militanza non poteva che esercitarsi nella sinistra sociale di Forze Nuove, la sua casa naturale.

Nel 1987 fu nominato Direttore del Centro nazionale di Studi Leopardiani e proprio sotto la sua presidenza ventennale il Centro divenne una prestigiosa istituzione di carattere internazionale, collaborando con università̀ e studiosi di ogni paese e portando l’opera di Leopardi in tutte le nazioni. Nel 2001, inoltre, fondò ed inaugurò sulla sommità̀ del Colle dell’infinito a Recanati il Centro Mondiale della Poesia con lo scopo di promuovere e favorire la poesia e la cultura in qualsiasi parte del mondo ed in qualsiasi lingua e forma si possa esplicare. Rimase presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e del Centro mondiale della Poesia sino alla sua morte. Medaglia d’oro al valore della sanità pubblica e membro associato d’onore dell’Assemblea del Consiglio d’Europa.

Infine, un dato da non sottovalutare a conferma della stretta correlazione tra il pensiero e l’azione nella dimensione politica e legislativa. E cioè̀, nell’arco della sua carriera parlamentare ha presentato 420 progetti di legge.

Giorgio Merlo