Quando ricordiamo amici che hanno vissuto una intera vita di relazioni non tratteggiamo solo la loro storia personale, ma anche quella di tanti: un tempo di amicizie, di confronti, di passioni, di soddisfazioni, di immancabili delusioni.

L’umanità non si storicizza se l’Essere si isola, se i rapporti con gli altri sono effimere manifestazioni formali e gli obiettivi sono la soddisfazione personale.

Senza condivisione prevale l’egoismo dalle visioni limitate. Sono le opzioni di sempre tra autocrazia e democrazia, tra partecipazione e individualismo, fra interesse sociale e quello della nicchia, fra eguaglianze sociali e squilibri, tra i diritti e libere interpretazioni di chi gestisce. La politica non è avulsa dal mondo. Se non è depauperata garantisce esperienze collettive e crescita.

Carmelo Puija era un politico con un bagaglio di valori umani che lo portavano ad essere al centro di iniziative e di decisioni importanti.

La storia di Carmelo e anche di tanti di noi.

Un lavoro enorme quello fatto da Carmelo con tanti sacrifici che si sopportano se c’è passione e fede. Carmelo era appagato quando anche, con il suo impegno determinante si veniva incontro a diffuse aspettative di bisogno

Una soddisfazione vera.

La politica era servizio ed essere democratico cristiano era testimoniare con l’azione valori che si rifacevano alla dottrina sociale della Chiesa. Erano tempi difficili soprattutto in Calabria.

Grande povertà e Carmelo fu protagonista di tanti avvenimenti con ritorni positivi. Puija iniziò dal movimento giovanile della D.C, poi Commissario ONMI, vicesegretario provinciale del Partito assessore e presidente della provincia di Catanzaro, apprezzato assessore regionale, deputato e sottosegretario.

Carmelo fu soprattutto un leader generoso e fattivo che per anni fu riferimento importante della Calabria e non solo.

Era battagliero, non si sottraeva al confronto anche a volte vivace.

Ma era sostanzialmente un buon cristiano.

Non ha mai coltivato vendette sempre pronto ad aiutare tutti senza distinzioni.

Un grande amore per la famiglia e per lo scudo crociato. Ha sopportato cristianamente grandi dolori.

La storia di Pujia, dicevo ,e ‘la storia di tanti.: anche la mia ! Perché tutto questo è dovuto finire non riesco a capire. Ricordare quel tempo attraverso Carmelo e ‘una luce che si accende.

E’ giusto sperare che fra tanto torpore e buio si intraveda un percorso dove i democristiani possano riprendere il cammino della libertà, della democrazia e della centralità dell’Uomo. Un servizio come nel passato a una Italia che come allora e forse di più, ha tanto bisogno di ritrovarsi nel solco della grande storia umana scritta dai popolari e dai democristiani!

Mario Tassone