IL POPOLO

Esteri

L’Italia è indiscutibilmente uno dei più fedeli alleati degli USA. I nostri immigrati ivi si sono fatti da generazioni sempre onore contribuendo non poco allo sviluppo sociale industriale culturale di quella Nazione. Vivendo da immigrato negli States ho potuto apprezzare quanta stima ci sia nei nostri confronti.
Quella specie d’insurrezione che c’è stata domenica scorsa a Brasilia ha suscitato stupore e sconcerto un po’ dappertutto. Si è parlato di democrazia violata, di destre che pretendono comunque di stare al potere anche se hanno perso alle elezioni, di ritorno della tirannia e cose consimili. La situazione politica, in Brasile, è da parecchio tempo confusa. Bolsonaro, il Trump brasiliano, chiaramente di destra, ha perso le elezioni presidenziali contro Lula, uomo di sinistra, suo tradizionale avversario. Per un punto o quasi, dopo una campagna elettorale velenosa.
L'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, SCO (Shanghai Cooperation Organization) è un organismo intergovernativo nato il 14 giugno 2001, che riunisce sei Paesi asiatici: Cina, Russia, Kazakistan, Kirghistan, Tagikistan e Uzbekistan, che, ad eccezione dell’ultimo, facevano già parte del cosiddetto Gruppo di Shangai (gli Shangai Five). Oltre ai sei Paesi membri originari, hanno successivamente aderito a pieno titolo allo SCO altri Paesi, Pakistan, India e Iran, che sono diventati membri effettivi, mentre Afghanistan, Bielorussia e Mongolia sono solo membri osservatori. Sri Lanka e Turchia sono “partner di dialogo”.
L’impetuoso irrompere sulla scena internazionale della pandemia prima e della crisi ucraina, poi, hanno dato una forte accelerazione alle dinamiche di politica estera, contribuendo a movimentare il vecchio ordine internazionale che è scaturito dalla fine della seconda guerra mondiale ed ha avuto un momento di grande cesura irrisolta con lo scioglimento unilaterale dell’Urss nel 1991.
Gli Stati Uniti sono in declino, sotto diversi aspetti e pensano di affrontare la competizione con l’Asia, indebolendo la Russia di Putin, semplicemente perché non sono in grado di controllarla, quindi, di dominarla. Ma la Russia è per un quarto Occidente, è cristiana e va ricondotta fra noi. Il popolo degli Stati Uniti, che si batte per mantenere la leadership, ha anche questa missione da compiere. L’Unione europea è un monumento al passato, senza una sua voce autorevole in politica estera, senza una costituzione ..
Da una parte la giusta reazione ad atti aggressivi da parte russa che causano migliaia di vittime e attentano alla libertà di un popolo, dall'altra la sottolineatura di possibili motivazioni utilitarie nascoste dietro sostegni al paese aggredito. Infine una posizione ragionata che vorrebbe conciliare giusta difesa dell'aggredito e ricerca della pace.
Nei secoli della storia della vicenda umana, quali sono le cause che scatenano le guerre? Tre: il potere, l'orgoglio, i principi anche quelli religiosi. Putin è la rappresentazione assoluta e perfetta di tale malato misticismo e psicologicamente opera criminalmente per tre motivi: l'ossessione del potere, interna corporis, l' ossessione dello accerchiamento all'esterno, la nostalgia dell' homo sovieticus e tutto ciò significa la delapidazione della verità, non quella q addomesticata sua e per di più teologicamente effettuata, vissuta e trasmessa profeticamente.
La crisi nei rapporti con Mosca non è nuova e non è fatale. Putin ha giocato il suo ruolo di rivendicatore dell’influenza della vecchia Unione Sovietica, e tutti hanno tremato. Missili e carri armati sono un deterrente decisivo a fronte di un pacifismo a oltranza e, soprattutto, nel sostanziale disinteresse americano per le vicende europee.In Italia, tutto ciò che accade nel mondo ci è quasi estraneo. Al massimo, puntiamo sul dialogo internazionale, ben attenti a non disturbare nessuno, né gli Stati Uniti, né l’Unione europea e, tantomeno, la Federazione russa o la Cina, neppure la Libia o la Turchia. In questo modo, il green pass e gli ombrelloni animano il dibattito politico. D’altro non si parla.
Haiti, con 11.906.000 abitanti, è il più povero tra i paesi dell’America Latina, nonostante sia stato il primo al mondo ad ottenere l’indipendenza coloniale nel 1804; un successo estremamente precoce rispetto a tutti gli altri paesi in via di sviluppo, liberi dall’oppressione coloniale dagli anni ‘60. Secondo l’HDI (Human Development Index) delle Nazioni Unite, il paese si colloca al 170° posto su 189, confermando il triste primato di essere una delle regioni più depresse al mondo. Il suo Pil pro-capite è US$2,925, il più basso tra i paesi dell’America latina e Caraibi.
Francia e Inghilterra sono ai ferri corti sulla Manica. Due importanti questioni sono sul tappeto: i diritti di pesca, dopo la Brexit, e l’immigrazione clandestina dalla Francia all’Inghilterra. In realtà, i negoziati per i diritti di pesca sono in corso da almeno un anno. Quelli sull’immigrazione clandestina solo da un paio di settimane. Gli immigrati premono dalle coste francesi, dove sono appena tollerati, se non bistrattati, per sbarcare in Inghilterra.