Il voto del Parlamento sulla mozione di fiducia al Governo evidenzia la mancanza di senso di responsabilità di alcuni partiti rispetto ai gravissimi problemi del Paese.
Abbiamo una guerra nel mezzo dell'Europa, i fondi del Pnrr da gestire e una recrudescenza della pandemia che impone una riprogrammazione della politica sanitaria.
Vi è una condizione drammatica per le fasce più deboli della società, con l'inflazione in costante crescita, che fa prevedere scenari preoccupanti per il sistema produttivo e le famiglie e che, alimentando le disuguaglianze, rischia di innescare gravi conflitti sociali.
Davanti a questa prospettiva, la Democrazia Cristiana aveva rinnovato l'appello al senso di responsabilità per la formazione di un governo, con precisi è limitati punti programmatici, che garantissero la stabilità fino alla naturale scadenza della legislatura parlamentare.
Le elezioni anticipate aprono invece una fase di precarietà nella conduzione politica del Paese, incrementando la crisi di sistema in atto nei partiti e alimentando populismi ed estremismi a fronte della necessità di responsabilità e coesione.
I Cinque Stelle, nati come forza anti sistema, si sono rivelati incoerenti, hanno governato con tutti i partiti ed oggi, rivendicando una loro identità programmatica, riscoprono la loro collocazione alternativa.
La Lega e Forza Italia guardano ormai, in maniera irresponsabile, a un posizionamento utile nella imminente campagna elettorale.
Nei giorni scorsi si è registrata una fortissima mobilitazione della società civile, di organismi e personalità di vario tipo, a sostegno di Draghi che viene ampiamente considerato una risorsa, nella prospettiva di un suo impegno istituzionale anche al di là della consultazione elettorale.
Indipendentemente dalla volontà dell'interessato di assumere una specifica caratterizzazione politica,si sta determinando attorno a lui una ampia e crescente adesione trasversale rispetto ai tradizionali schieramenti di destra e sinistra.
E' una linea basata sulla rigorosa adesione alla scelta euro atlantica nella quale la D.C, in coerenza con la sua migliore storia, si riconosce pienamente, e a un impegno ad affrontare rigorosamente ed efficacemente l'attuazione dei programmi finalizzati allo sviluppo economico del Paese e a dar corpo, d'intesa con le forze sociali, ai necessari provvedimenti di tutela e incremento dei redditi dei cittadini e di lotta alle disuguaglianze.
Su questi temi e sulla prospettiva di una ampia aggregazione elettorale politicamente caratterizzata dalle componenti liberal-democratiche e dal popolarismo democratico può certamente trovare spazio la partecipazione e l'impegno della Democrazia Cristiana.
Renato Grassi Segretario Politico nazionale della DC