Provo un sentimento di gioia quando immagino il Paese che la Democrazia Cristiana, come Partito, vuol creare sulla base di grandi valori umani quali rispetto, solidarietà, meritocrazia.
Ho intrapreso un percorso morale e civile quando scelsi di ‘approdare’ al Partito. Accettando una missione, consapevole, della sua immensa difficoltà e, non certo cavalcando l’onda che tutti cercano sempre per mera convenienza.
A parer mio essere democratici cristiani significa portare speranza nel Paese. Cercando di intraprendere un percorso garante di un futuro migliore e che dia solidità economica a tutte le sfere sociali; attraverso l’attuazione di programmi interclassisti che guardino maggiormente alle classi più deboli, ma non solo.
L’interclassismo per noi deve essere una cultura, un dogma, oltre che una dottrina politica.
Esso attraverso il suo ‘moto’, indirizzerà il Paese verso forme di coesione e di rispetto che potrebbero rappresentare la soluzione ai problemi che attanagliano l’Italia in una forte depressione ideologica, morale, civile ed economica. Per giunta ove si sfrutta il bipolarismo per il governo delle menti e per la diminuzione delle libertà d’espressione.
La Democrazia Cristiana deve tornare ad essere non solo il Partito della speranza, ma anche della responsabilità propria di una Storia che deve motivarci e condurci verso orizzonti di condivisione.
Il personalismo e l’ego sono sicuramente duri da dominare. Per questo motivo vi lascio, ponendovi una riflessione:
Siamo venuti al Mondo per lasciare un segno, positivo il più possibile, nel rispetto del creato, nel rispetto dell’altro, nel rispetto dell’Uomo…
Allora cosa c’è di più bello di ‘salire sulla barca’, intraprendendo una missione cristiana, sociale, morale che consenta alle generazioni future di vivere un mondo più ‘Libero’, un mondo più ‘Forte’, un mondo migliore?
Andrea Turco