La storica enciclica “Rerum Novarum” di Leone XIII venne pubblicata il 15 maggio 1891, esattamente 131 anni fa. Trattasi di una enciclica “intorno alla condizione operaia” e che ancora oggi costituisce un documento fondamentale della dottrina sociale del cattolicesimo. La grande statura intellettuale e politica di Leone XIII emerse inattesa in un momento in cui la "questione romana" sembrava aver confinato il papato nella cittadella vaticana. Leone XIII ha colto i problemi chiave della propria epoca: la nuova forma degli Stati e delle loro relazioni, la questione operaia nel mondo industriale.
Sono molti a domandarsi se Papa Francesco stia facendo tutto quello che può per portare la pace tra Russia e Ucraina. Molti si domandano perché non vada in Ucraina. Perché non nomini mai Vladimir Putin? Sul volo di ritorno da Malta, ha ammesso ai giornalisti quello che tutti presumevano: ossia gli sforzi diplomatici del Vaticano per fermare la guerra. “Non tutto ciò che viene fatto può essere pubblicato, per prudenza, per riservatezza, ma siamo al limite del nostro lavoro”, ha detto.
In una predica in occasione del giorno della Radonitsa (commemorazione dei morti), pubblicata dal sito ufficiale del Patriarcato, Kirill ha espresso ancora una volta la sua distanza dalle tesi difese praticamente da tutti i leader religiosi mondiali, e ha confermato le difficoltà per un incontro con papa Francesco, avanzata dallo stesso Pontefice Romano nell'intervista rilasciata al Corriere. Kirill ha chiesto di pregare “per lo Stato russo, per il nostro Paese, affinché i nostri sacri confini siano inespugnabili, così che abbiamo sempre sufficiente saggezza, forza e onore per proteggerli se necessario.
Il Segretario di Stato Vaticano card. Pietro Parolin ha partecipato alla presentazione di un libro dal titolo “Francesco contro la guerra", che raccoglie alcuni scritti del Pontefice. Interrogato sulla guerra in Ucraina ha dichiarato: "Non entro nel retroscena delle decisioni che i diversi Paesi hanno preso di inviare armi all'Ucraina, che come nazione ha il diritto di difendersi dall'invasione che ha subito", ma che "limitarsi alle armi è una risposta debole.
Quando Joseph Aloisius Ratzinger è nato nella casa di famiglia a Markt am Inn in Baviera il 16 aprile 1927 era anche il Sabato Santo ed è stato battezzato la domenica di Pasqua; quindi questo fine settimana festeggia un doppio anniversario. Sebbene in alcuni casi si abbiano pochissime informazioni e non certe, si presume che papa sant'Agatone visse 107 anni e san Gregorio IX 94 anni; Leone XIII 93; Celestino III e Gregorio XII rispettivamente di 92 anni; Giovanni XXII visse 90 anni; Pio IX 85 anni; Gregorio XIII 84; Leone XIII 93, San Giovanni Paolo II, 85. Pertanto, Benedetto XVI con i suoi 95 anni è con certezza il Pontefice più anziano, avendo superato i 94 anni di san Gregorio IX.
Il Cardinale Hollerich e il Reverendo Krieger, hanno rivolto un cessate il fuoco ai Presidenti Putin e Zelensky. Nel 2022, la Pasqua fissata dal calendario gregoriano è domenica 17 aprile in Europa occidentale. Nell'Europa orientale, secondo il calendario giuliano, cade domenica 24 aprile. "Chiediamo un cessate il fuoco generale nel conflitto tra i vostri due Paesi per dare ai cristiani di Russia e Ucraina, sorelle e fratelli in Cristo, l'opportunità di celebrare la Pasqua in pace e dignità". Questo appello fa eco a quello lanciato da papa Francesco il 10 aprile, domenica delle Palme.
Sarebbe il secondo incontro tra i due dopo lo storico vertice a Cuba del 2016 che ha segnato il primo riavvicinamento tra le due Chiese in quasi 1000 anni. Il probabile incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di tutte le Russie Kirill avverrebbe nel terzo giorno del viaggio papale in Libano che inizierà il 12 giugno, proseguirà in Giordania e si concluderà a Gerusalemme. Inoltre il anto Padre Francesco ha parlato con il presidente del Kazakistan, Kassym Jomart Tokayev, ed gli ha espresso l'intenzione di "visitare il Paese", considerato un alleato della Russia, pur senza specificare la data
La Pontificia Accademia delle Scienze ha pubblicato una dichiarazione sulla prevenzione della guerra nucleare, elencando i rischi che essa comporterebbe per l'intera umanità. Nove punti di azione e quattro appelli a leader nazionali e religiosi, scienziati e uomini e donne di tutto il mondo. L'appello è rivolto, in primis, ai leader nazionali, a "prendere l'iniziativa di porre immediatamente fine alla guerra in Ucraina e avviare una risoluzione pacifica", guardando oltre "le angustie preoccupazioni per il beneficio nazionale".
Il Santo Padre Francesco nel corso dell’udienza del mercoledì ha toccato il cuore dei presenti con tre gesti fatti: ha mostrato una bandiera insanguinata della città martire ucraina di Bucha; ha portato con sé sul palco dell'aula delle udienze un gruppo di bambini profughi ucraini ai quali ha fatto il dono delle uova di Pasqua. Fortissima è statala sua denuncia contro "le atrocità di Bucha e la crudeltà sempre più orrenda contro civili, donne e bambini disarmati". Il loro "sangue innocente grida al cielo e implora la fine di questa guerra, di mettere a tacere le armi, di smettere di seminare morte e distruzione".