Gli amici impegnati nel tavolo di lavoro dei DC e Popolari stanno seguendo l’iter delle tre riforme con particolare interesse e, stanno per attivare il comitato dei Popolari per il NO alle stesse evidenziando quanto segue:
- L’autonomia differenziata come stabilita nella legge promulgata, contiene elementi probabili di incostituzionalità che qualcuno chiederà di accertare presso la Corte costituzionale. Si ritiene, in ogni caso, che essa, nella sua ultima formulazione, rischi di spaccare il Paese in due parti e a ridisegnare una struttura multiforme poliedrica nelle 20 regioni, con enormi rischi tra Nord, Centro e Sud d’Italia e di differenziazioni di diritti sostanziali per i cittadini, specie nei settori della sanità e dell’istruzione. Al punto attuale, non resta che il ricorso alla raccolta delle firme per il referendum abrogativo della legge.
- Il premierato con l’elezione diretta del capo del governo, sistema unico al mondo, che, dove è stato sperimentato, come in Israele, è stato immediatamente cambiato in quanto causa di ingovernabilità, è da noi DC e Popolari considerato una deforma costituzionale destinata a creare una situazione di rottura traumatica degli equilibri fissati dai padri costituenti. Un’alternativa per noi proponibile sarebbe quella del cancellierato sul modello tedesco, risultato di un’elezione da svolgersi con legge elettorale proporzionale con sbarramento e con l’introduzione dell’istituto della sfiducia costruttiva. Considerato il NO pregiudiziale con questo modello da parte del governo di centro destra, non ci resta che organizzarci con urgenza nel comitato dei Popolari per il NO, partecipando alla raccolta delle firme per il referendum con quanti sono interessati alla difesa della Costituzione repubblicana.
- La riforma della magistratura, infine, accompagnata dai provvedimenti sin qui assunti nella materia dal governo di centro destra, rischia di creare un vulnus tremendo al principio della separazione dei poteri e all’autonomia della magistratura, per cui, anche per questa riforma/deforma non ci resta che partecipare alla raccolta delle firme per il referendum.
Stavolta non è più tempo di disertare. Siamo consapevoli che esistono tra ex DC e Popolari, amici che hanno votato per il centro destra e continuano a sostenere il governo a guida di Fratelli d’Italia, e, pertanto, la scelta di scendere in campo a fianco dei partiti e movimenti che intendono difendere la Costituzione, rappresenta l’occasione per chiarirci al nostro interno senza furbizie e/o infingimenti. Coerenti con la nostra storia e cultura politica dobbiamo prepararci per un confronto politico decisivo per le sorti della Repubblica. Questo è il tempo dei Liberi e Forti.
Ettore Bonalberti