Ho sentito alcune voci autorevoli dell’amministrazione comunale che intendono impegnarsi a realizzare una Venezia covid free. Un progetto ambizioso e non impossibile se si seguissero alcune indicazione che l’amico Prof Giampiero Ravagnan, già professore ordinario di microbiologia a Cà Foscari, ci ha trasmesso.
Sono appena partite le celebrazioni del centenario della nascita della nostra città unica e preziosa al mondo; un evento eccezionale per un luogo straordinario, non solo carico di simbolismi ma anche di effetti sanitari, socio-economici: mettere questo luogo in grado di riprendere le normali attività facendone un luogo sicuro dal COVID 19 in grado di accogliere persone già vaccinate da tutto il mondo.
Il problema da risolvere è quello logistico e del personale e deve essere la Municipalità a farsene carico mettendo a disposizione i luoghi per la somministrazione dei vaccini, oltre a potenziare la funzione delle farmacie con gazebi negli spazi pubblici.
La Municipalità deve chiedere al Commissario Governativo di fornire direttamente la disponibilità delle dosi di vaccino - oltre a quelle già destinate a strutture sanitarie e persone fragili- per una copertura vaccinale di tutti le persone addette a servizi pubblici e privati. e la popolazione attiva
Venezia ha un’emergenza socio economica che si può scongiurare solo con una campagna di vaccinazione di massa in tempi brevi.
Per medici vaccinatori volontari che vengono da fuori offrire una settimana a Venezia , ospiti degli alberghi, con una tessera gratuita per visitare tutti i Musei Civici.
La Regione ha oggi in disponibilità 150.000 dosi e altre ne verranno ai primi di Aprile.
In due mesi si può vaccinare tutta la popolazione, ridare piena attività a scuole ed Università ed organizzare la gestione di un turismo sicuro con il previsto passaporto vaccinale europeo e quindi Venezia la prima Città che si organizza ad accogliere il turismo "vaccinato creando anche un indotto economico nei Territorio regionale. Vogliamo provarci?
Ettore Bonalberti