Sabato scorso 2 dicembre c.a. si è svolta l’assemblea degli iscritti alla Democrazia Cristiana per eleggere il Segretario ed il Comitato Provinciale della Dc dell’Area Metropolitana di Torino. E’ stato acclamato segretario Fazio Bello, che sin da giovanissimo ha seguito l’attuazione del Decentramento amministrativo di Torino e, tra gli altri impegni, si è prodigato per il consolidamento dell’assistenza sanitaria domiciliare e per la formazione professionale degli infermieri. Persona che non è certo digiuna di problematiche e procedure indispensabili per il governo della città.
Oltre al saluto di partiti e movimenti afferenti al centro destra (on. Bertot per Fdi, on. Giorgio Merlo di Tempi Nuovi, Lauria per il neo partito di Allemanno ed esponenti locali de Il Popolo della Famiglie e della Lega), ha preso la parola il segretario regionale Mauro Carmagnola.
Un intervento di spessore che ha delineato il percorso della DC, dalla fine della prima repubblica ad oggi. Carmagnola si è poi soffermato sulla diaspora democristiana, sul percorso di tanti amici che per continuare ad occupare spazi nelle istituzioni si sono accasati nel PD o partiti e movimenti satelliti. Molti di costoro si definiscono ancora impropriamente democristiani, non riconoscendo di aver scelto una via antitetica alla DC degasperiana, che era un partito alternativo ai Comunisti e non vivacchiava sotto la loro orbita. La Democrazia cristiana oggi guarda in avanti, nell’ambito della coalizione di centro destra.
Carmagnola si è poi soffermato sui valori dello Scudo Crociato che possono così riassumersi:
L’etica ed i principi non negoziabili della Bioetica, la centralità della famiglia, l’importanza e la difesa della vita e della natalità, il rispetto dei diritti del cittadino e della proprietà privata, l’attenzione all’altro.
Il riferimento congressuale è poi caduto sulle conseguenze logiche dell’’impegno nel partito, dell’organizzazione sul territorio che si rafforza con l’elezione del segretario provinciale.
La sfida che è sotto gli occhi di tutto è la mala amministrazione di grillini e sinistra a Torino, che da grande città europea e polo dell’industrializzazione, decade ogni giorno di più.
In questi lunghi anni si è favorita la deindustrializzazione, le tanto acclamate vocazioni fieristiche e turistiche non decollano per la scarsa competenza e volontà politica di sindaco e giunta. Le periferie sono degradate come le infrastrutture carenti e poi c’è il dramma dei molti giovani e non, emarginati dal mercato del lavoro in rapido cambiamento.
Per fornire un’alternativa valida di vita e dare impulso al territorio, sarebbe indispensabile l’avvio di iniziative formative idonee a produrre l’impiego appropriato.
La città è insicura, pericolosa e violenta e la civica amministrazione non ha mai voluto affrontare seriamente il problema.
Urge, conclude il segretario regionale Mauro Carmagnola, organizzarsi e porre le basi all’alternativa democratica per fare risorgere Torino, ove anche la famiglia viene bistrattata per la carenza dei servizi per l’infanzia e la mancata tutela della mamma lavoratrice.
Ha poi preso la parola la segretaria cittadina Loredana Muci che nel suo intervento ricorda la situazione del partito al momento della sua elezione. “Nonostante coloro che non scommettevano sulla rinascita della DC, noi ci siamo impegnati tutti. Siamo cresciuti ed abbiamo ottenuto anche consensi di non iscritti, tra i cittadini, alcuni giornali ed esponenti della società civile”.
“Oggi, prosegue la segretaria cittadina, stiamo consolidando la nostra presenza anche nelle provincia di Torino, che vanta il maggior numero di comuni in Italia”.
Ci sono città importanti, Moncalieri, Rivoli, Collegno, Carmagnola, Susa, tanto per citare le principali, e poi la fascia collinare e montana, con piccoli comuni. I servizi pubblici, dai trasporti, alla sanità, sino alle istituzioni scolastiche, sono carenti e lo spopolamento è costante. Con l’elezione del segretario provinciale, segniamo un punto fermo.
Regna la concordia tra di noi, afferma Loredana Muci e gli sforzi di tutti, oltre ad essere rivolti al” Bene Comune”, dovranno aiutarci a vincere le sfide ed a supportare il neo segretario nel suo immane compito.
Tra gli impegni immediati, Loredana Muci indica l’inserimento della presenza della DC nei comuni, per captare le esigenze della popolazione e poi farci interpreti di istanze e problematiche nei conforti degli organi preposti, in primis la Città Metropolitana, sino alla regione.
Per poi, una volta raggiunto il livello organizzativo ottimale, proporre la nostra presenza nelle competizioni elettorali per farci interpreti del buon governo, nei canoni della buona amministrazione propri della DC.
Avviandosi alla conclusione la Muci propone il metodo, basato sul confronto, l’ascolto delle istanze del cittadino e indica quale requisito base, la competenza dei nostri candidati e prossimi amministratori pubblici, con la scelta di persone capaci, competenti e oneste.
“Nell’attuale contesto politico ed amministrativo, già essere portatori di questi impegni e principi, rappresenterà un tratto distintivo ed accattivante per raccogliere suffragi, nel consessi elettivi distinguerci per le nostre proposte e per il nostro stile”. Sono poi seguiti numerosi interventi degli iscritti provenienti da diversi comuni della provincia e portatori di istanze di diverse categorie sociali.