Prendo spunto dall’articolo del 13 scorso su IL DOMANI D’ITALIA, di Giorgio Merlo dal titolo: “Il Popolo, la nostra gloriosa testata manca all’appello”, che ha fatto da falso presupposto a un appello, oggi quanto mai necessario, circa la doverosa ricomposizione dell’area politica dei cattolici.

Pur nella condivisibile esigenza di dare una forte accelerata al processo in atto, che soffre da tempo una fase di stallo, è sembrato ingeneroso e sorprendente l’ignorare, da parte dell’autore, la fervida nuova vita del glorioso giornale della Dc (“Il Popolo”) nella mise editoriale online, www.ilpopolo.clouddivenuto punto di riferimento, da più di cinque anni di quella parte cattolica che ha ridato vita alla Democrazia Cristiana. 

Di certo, in questi oltre cinque anni di vita, non è stato poco il contributo di analisi, di commenti e di proposte per contribuire a dare più forza ad una sensibilità politica ed istituzionale, oggi emarginata da un sistema politico avvelenato da un bipolarismo sempre più estremizzato; auspicando al contempo politiche più attente a quei ceti sociali, che da anni stanno pagando un prezzo salato per l’accavallarsi di una congiuntura economica che si dibatte tra recessione e inflazione.

In questo quadro, assai pregevole mi è sembrato il garbato richiamo alla realtà dell’amico Ettore Bonalberti che sempre su IL DOMANI D’ITALIA ha così replicato: ”…La voce de Il Popolo è ancora presente e vive in mezzo a noi, pronta a raccogliere la voce di quanti sentono di appartenere alla vasta realtà culturale, sociale e politica della Dc e dei Popolari..”.

Con orgoglio, essendo tra i redattori, posso affermare che da un buon lustro questa nuova versione de “Il Popolo” si è affermata come un serio e documentato laboratorio di dibattito e di informazione, articolata e critica, anche scomoda, soprattutto quando le scelte del partito sono sembrate essere assai divisive, senza mai trascurare, grazie ad una pregevole antologia dei tanti illustri protagonisti, la rilettura delle vicende cruciali che caratterizzarono la cinquantennale azione politica della Dc.

Anche in questi frangenti nei quali si sta organizzando una inedita Dc, con l’ambizione di rendere protagonista quell’elettorato cattolico che da anni sta alla finestra aspettando il ritorno in campo di una forza capace di riproporre, in chiave attuale, un progetto politico-istituzionale credibile ed autorevole, come quello che consentì alla Dc di essere artefice indiscussa della crescita civile, sociale ed economica del paese, l’ampio contributo critico non appare di poco conto.

Non va poi trascurato il fatto che attorno al giornale sta crescendo un virtuoso fermento che si traduce in pregevoli analisi, proposte e confronti su una visione politica originale, ricalcata sugli schemi dell’esperienza politica democristiana, tesi a innervare e valorizzare nel tessuto sociale e politico del paese quegli elementi riequilibratori e quei fattori di bilanciamento marginalizzati da un bipolarismo, sfuggito di mano e sempre più condizionato, quindi, dall’emergere di risposte populiste e demagogiche.

Prendiamo spunto, allora, da questo grido d’allarme, soprattutto ponendo a momento di confronto e di incontro proprio quel glorioso giornale, “Il Popolo”, che Giorgio Merlo non ha visto passare tra i protagonisti di questa nuova, anche se ancora lenta, riaggregazione. Puntiamo cioè alla riaggregazione di un nucleo composito, espressione delle diverse culture cattolico-moderate del popolarismo – liberale e riformista – che comincia ad identificarsi in un unico virtuoso progetto. Tutto questo per ridare stimolo al processo di ricomposizione di una base valoriale comune, avendo tra i primi obiettivi l’elaborazione di una nuova legge elettorale nel quadro di un organico progetto di riforma istituzionale che guardi ad un modello di Cancellierato alla tedesca.

 

Luigi Rapisarda

da Il Domani d'Italia

https://ildomaniditalia.eu/dibattito-oltre-il-bipolarismo-il-popolo-online-come-spazio-di-dibattito/