Nel celebrare il 25 aprile, festa della liberazione da un ventennale regime totalitario che non si fece scrupoli nel sopprimere totalmente ogni forma di libertà e di democrazia, portando l’Italia attraverso la sciagurata alleanza con il terzo Reich di Hitler dentro la devastante seconda guerra mondiale, nel cui cruento epilogo, mentre la corona e il governo legittimo abbandonavano Roma, tanti italiani, cattolici, liberali, azionisti, repubblicani, socialisti, comunisti, tante donne, giovani ed anziani, furono costretti ad una coraggiosa resistenza, con lotte, talora, fratricide, per liberare il paese dalla prepotente e brutale occupazione dei territori da parte delle truppe naziste e delle milizie fasciste della repubblica di Salo’.

Nel ricordo dell’eroico e valoroso sacrificio di tanti italiani e dell’alto prezzo di sangue che consentì al paese liberato, di scrivere un mirabile modello di Costituzione che seppe condensare, in perfetta sintesi, il portato delle tre grandi culture: cattolica, liberale e riformista, mi auguro che a conclusione delle prossime elezioni europee, con la ripresa dei lavori del gruppo ristretto dei cattolici liberali, popolari e riformisti, non si ripeta l’errore di trascinare ancora, fino a ieri, nell’ inconcludenza il processo per la ricomposizione dell’area cattolica: un’occasione epocale persa, dove non ha fatto breccia la volontà di porre fine alla umiliante condizione di asteroidi vaganti nella quale da decenni fluttua la galassia dei cattolici.

Non ci si attende altro da queste componenti culturali cattoliche che trovare l’assetto giusto per contribuire da protagonisti, unitamente alle altre forze autenticamente democratiche, a costruire un progetto di Europa nel quadro di una visione di Umanesimo solidale, di coesione e di pace tra i popoli, così da dare concrete speranze, soverchiando finalmente delusione e pessimismo, alle tante coscienze sensibili a queste tematiche.

E nell’imminenza della presentazione delle liste non c’è stata risparmiata nemmeno l’intollerabile cinica idea, di cui non hanno fatto velo talune forze, di farne dell’area culturale centrista un terreno di conquista, più che essere accolti nella specifica identità politica, come preziosi alleati.

Tanto da far dichiarare al Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani,  ieri all’Ansa: “..Quando qualcuno ha la puzza sotto il naso non mi fa piacere: io sono di spirito liberale, democratico e rispetto la Costituzione. Osservo questo scenario sicuramente con una certa amarezza perché credo che la politica dovrebbe avere il coraggio di volare alto". Così, scrive la nota dell’Ansa,” il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, commentando con i cronisti l'atteggiamento di alcuni partiti che hanno sbattuto la porta in faccia a Totò Cuffaro sulle alleanze per le europee ma poi l'avrebbero contattato per avere i voti della Dc per qualche loro candidato..”.

Con questo scenario non sarà facile ricominciare a credere in un percorso che vede come primo obiettivo quello di rigenerare la politica dai tanti mali: sovranismo, populismo, demagogia,leaderismo, e tanto altro,di cui è afflitta. 

Mi associo all’augurio di tanti amici affinché si possa ritrovare - nel ricordo delle tante vite sacrificate nell’ eroica idea di restituire all’Italia, libertà e democrazia - la giusta motivazione riguardo a tutti quegli intenti, già da tempo posti sul tavolo, perché possano agire come leva, nella convinta volontà di comuni obiettivi per migliorare il nostro paese e contribuire a consolidare e sviluppare, nel solco degli ideali dei padri fondatori, tra cui A. De Gasperi, un’ Europa non dei tecnocrati, ma motore di crescita, sviluppo e progresso per tutti i cittadini, e promotrice di concordia, di pace e di giustizia sociale tra i popoli.

Buona festa della liberazione, a tutti.

 

Luigi Rapisarda

Presidente del Collegio Unico dei Probiviri della Democrazia Cristiana