Rimasto orfano di padre (caduto in guerra) Ugo Grippo a 9 anni, entrò nel  Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco seguendo le orme paterne, infatti il padre  era un ufficiale dei vigili del fuoco che non lesinava mai di aiutare il prossimo, un eroe dei nostri tempi, i suoi colleghi dell’epoca lo veneravano. Ugo Grippo riuscì a laurearsi, grazie al grande supporto amorevole della madre, in ingegneria. Frequentò l’Università di Napoli e strinse amicizia e collaborazione con il professore Renato Caccioppoli, luminare napoletano di matematica.

Grippo decise di entrare nel mondo della politica aderendo alla corrente di sinistra della DC seguendo agli inizi Fiorentino Sullo e poi altri esponenti della sinistra della Democrazia Cristiana (Gullotti, Martinazzoli).

In Campania per anni fu leader del gruppo “Prospettive” (il giornale che fondò con alcuni amici napoletani);  alla fine degli anni novanta aderì alla componente di Forze Nuove, il cui leader Carlo Donat-Cattin lo propose all’incarico di Sottosegretario di Stato al lavoro e alla previdenza sociale.

Allevò molti giovani che, attualmente, ricoprono incarichi importanti negli enti pubblici campani e al tempo erano dirigenti dei gruppi del Movimento Giovanile della DC.

Fu Segretario della DC a Napoli, Deputato Regionale nel 1970. Deputato nazionale per tre legislature, rimasto attivo in politica anche dopo mani pulite, nel 1994 presentò la propria candidatura fuori dalle principali coalizioni fondando la lista PROGRAMMA ITALIA e presentandosi nel collegio uninominale di Marabo di Napoli, ove ottenne il 6,2%. Si candidò altresì alla Camera in occasione delle politiche 2006 per la Lista consumatori.

Nel 2010 nel tentativo di promuovere la rinascita della Democrazia Cristiana creò la Democrazia Cristiana Regione Campania e registrò il marchio dello scudo crociato tridimensionale che significava l’evoluzione del partito per il terzo millennio.

Con gli amici Bonalberti e Lega concorse alla raccolta delle firme dei consiglieri nazionali della DC eletti al congresso del 1992 con le quali fu possibile l’autoconvocazione del Consiglio che permise la celebrazione del Congresso e l’elezione alla segreteria dell’on. Gianni Fontana, dopo la sentenza della Cassazione n. 25999 del 23.12.2010, secondo cui la DC “non è mai stata giuridicamente sciolta”.

Sperava che i valori della Democrazia Cristiana si evolvessero e tenessero sempre in considerazione le nuove generazioni.  La sua massima era: la politica è una cosa seria e senza progetto non si va da nessuna parte.

Riuscì nel 2011 a riportare la Democrazia Cristiana In Regione Campania e alla provincia di Napoli.

Riuscì a legittimare la Democrazia Cristiana a partito fruitore del contributo pubblico, atto necessario per la rinascita di un partito. In quegli anni difficili per la democrazia italiana, dove tutti i segretari amministrativi furono inquisiti per l’utilizzo improprio del finanziamento pubblico (Lega/ Belsito, Margherita, Alleanza nazionale, ecc.), i suoi bilanci furono approvati dalla commissione camerale. 

Purtroppo, con l’incombenza della malattia il progetto crollò, ma lui rimase democristiano sino alla fine. Si è spento a 83 anni presso l'Ospedale Monaldi di Napoli a causa del diabete.

Fu tifoso del Napoli, di cui non ha potuto vedere il terzo scudetto e, molti lo ricordano fuori dallo stadio con occhiali  da sole e giornale, adirato per le sconfitte della sua squadra del cuore.

Paolo Mele