La Biblioteca Gian Domenico Romagnosi di Salsomaggiore Terme occupa dal 31 ottobre 1998 un’area dello storico edificio del Grand Hôtel des Thermes, progettato nel 1898 su commissione della Società Magnaghi & C. dall’architetto milanese Luigi Broggi (1851-1926) e inaugurato nel 1901. La conduzione dell’hotel venne inizialmente affidata a Cesare Ritz e al barone Pfyffer, due noti imprenditori alberghieri già proprietari di prestigiosi hotel in varie località mondane europee, il che contribuì a richiamare a Salsomaggiore una clientela d’élite di livello internazionale.

La Biblioteca comunale è collocata in un’ala laterale dell’edificio, al piano terreno in spazi un tempo adibiti al ricovero delle carrozze e dei cavalli. Precedentemente la biblioteca occupava poche stanze al secondo piano della palazzina di proprietà comunale sita nel parco Mazzini.

La prima biblioteca  di Salsomaggiore venne istituita dal benemerito Giuseppe Antonio Menghini nel 1825 e fu ricostituita nel 1881. Nel 1896 si fece appello ai Salsesi ed ai bagnanti per il suo incremento, e per opera dei benemeriti F.lli Zancarini essa divenne circolante e poi comunale sotto il nome di Biblioteca Gian Domenico Romagnosi.

Il Dizionario Topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla di Lorenzo Molossi (1832-34) riporta che: “il signor Giuseppeantonio Menghini (un tempo maire [ndr podestà], e relatore delle notizie storiche di questa sua terra natale) tiene nella sua abitazione una raccolta di oggetti particolarmente toccanti all’archeologia ed alla zoologia, rinvenuti la più parte nei dintorni di Salso; e ch’egli stesso ha formata a pro degli studiosi una libreria [biblioteca] di circa 2.000 volumi”.

E l’Annuario delle biblioteche popolari d’Italia e all’estero di Antonio Bruni: “14 novembre 1883 … i Fratelli Zancarini (eredi suoi e pronipoti) [ndr di Antonio Giuseppe Menghini] iniziarono la biblioteca popolare circolante al nome di Romagnosi, per modo che essa può dirsi compiuta. Ne è direttore il letterato solerte benefattore cav. Giovanni Valentini e con tali auspici non può che prosperare rigogliosa alle popolazioni rurali di Salso e Tabiano che hanno stabilimenti balneari famosi. … Il sig. Aristide Provinciali ne è ora il bibliotecario”.

Il testo riporta anche un elogio del Romagnosi, secondo il quale ”la civiltà cammina in carrozza e ne sono due ruote l’istruzione e l’educazione; ma fattrice rapida di progresso civile è senza dubbio la biblioteca che divulga in ogni singolo il sapere, fa apprender la virtù col diletto delle buone e piacevoli letture, redime l’infima classe sollevandone lo spirito e svolgendone l’intelligenza.”

In Salsomaggiore: manualetto di topografia di Egisto Orlandi (1894) invece leggiamo: ”La Biblioteca fondata nel 1883 da privati ora è diventata comunale. Essa, come la scuola, istruisce il popolo che ricorre a lei, fornendogli gratuitamente buoni libri. L’origine della Biblioteca di Salso è ricordata in una iscrizione dettata dal colto maestro Aristide Provinciali, il quale tanto si adoperò per la sua costituzione”. In essa si ricorda Giuseppe Antonio Menghini, sindaco del Comune di Salsomaggiore, che “divinando nella letteratura democratizzata l’arma invitta della pace e dell’umanità precorse modestamente con una propria libreria pubblica di due mila volumi l’odierne biblioteche popolari circolanti”.

 

di Ruggero Morghen